Review of the Week #202 Il profumo delle viole - Liliana D'angelo

Buon pomeriggio a tutti! Come state?
Spero bene! Io sto un po' così... Stamattina mi sono pesata dopo mesi e mesi e ho visto che sono ingrassata ç_ç Sapevo già di esserlo per il mese passato da mia zia, eppure ora mi vedevo un po' meglio rispetto al mio ritorno! Non oso immaginare i kg presi lì, a questo punto >.< Perchè ho fatto la stupidata di non pesarmi appena tornata per paura del numero sulla bilancia -.- Però ho misurato fianchi, vita e cosce e i cm sono gli stessi, quindi boh! Sarà che sto facendo un po' di esercizi e i muscoli pesano di più? Non saprei... Dovrei rivolgermi a qualche specialista penso! Avete consigli? Ora vi lascio al post :3


Review of the Week è una rubrica a cadenza settimanale, postata solitamente il sabato, nella quale si recensisce un determinato libro letto in precedenza, con annessa votazione.

Questa settimana: Il profumo delle viole di Liliana D'angelo




Titolo Il profumo delle viole
Autore Liliana D'Angelo
Prezzo € 9,50
Dati 24 marzo 2005;  Copertina flessibile
Il profumo delle viole narra di Judith, una ragazza ebrea che cerca di sopravvivere nel periodo nazista agli orrori dell’olocausto.
Con il suo fidanzato Marc e la sua famiglia si nasconde in casa di un amico di Adam, il marito di sua sorella.
Lì però vennero scoperti e deportati nel ghetto di Lods, in Polonia dove trascorsero vari anni. Nel ghetto furono deportati dapprima i genitori di Judith, insieme ad altri anziani e bambini.
Ella con la sua famiglia tentarono la fuga invano. Furono infatti scoperti e portati nel lager di Birkenau, dove furono divisi.
Riuscirono a rivedersi solo un paio di volte prima di tentare nuovamente la fuga.
Solo Judith è sopravvissuta, dopo aver visto morire tutti i suoi familiari e il suo fidanzato nel ghetto. In questo libro sono presenti però anche gesti di solidarietà non solo tra ebrei , ma anche tra famiglie ebree e tedesche che non credevano nell’operato nazista.
Il libro è molto interessante non solo per il suo significato, perché ci racconta delle atrocità di quel periodo, ma anche perché le sue descrizioni sono così realistiche che fanno provare le stesse emozioni della scrittrice: le sue paure, il desiderio di libertà, il dolore per la morte di David, così come lo chiamavano loro, un bambino conosciuto nel ghetto. Riesci ad immaginare i luoghi in cui ha vissuto Judith con la sua famiglia, a vedere “ il fazzoletto di cielo” che osservava dalle finestre della casa di Adam.
Il profumo delle viole evoca la primavera intesa come la stagione della rinascita, perché nonostante le terribili esperienze che la protagonista ha vissuto, ella non si è mai arresa e non ha permesso ai nazisti di annullarla come persona.


La mia recensione:
Judith è una ragazza ebrea che vive la sua adolescenza negli anni in cui Hitler comincia a dettare le sue leggi razziali. Vive in Germania e forse è per questo che inizialmente non si rende bene conto di quanto sia grave la situazione. Comincia a dover vivere uscendo sempre meno, fino ad essere segregata, e non solo. Per fortuna, c'è la sua famiglia, il suo amore ad accompagnarla, a condividere questi dolori.
Ho trovato questo libro per caso e l'ho preso senza neanche conoscerlo. E' un testo dedicato alla scuola, per cui non ero troppo sicura che mi sarebbe piaciuto. Ho cominciato la lettura e ho avuto la conferma di ciò. Gli argomenti vengono trattati in modo troppo leggero, delle volte, e il linguaggio, così come i dialoghi, sono davvero molto semplici. A volte, la cosa mi ha anche infastidita, sbagliando, probabilmente. 
A raccontarci la storia è Judith, un'adolescente che vive e sente come tale. A preoccuparla non è solo l'inizio dello sterminio degli ebrei, ma anche tante piccole cose, come il non riuscire a piacere a Marc, un ragazzo ebrei come lei, che conosce per caso e che si rivelerà importantissimo oltre a lei, che ovviamente riusciamo a conoscere meglio. Ci sono tanti altri personaggi fondamentali, come Vera e Adam, sua sorella e il suo compagno, ma non solo. Si riveleranno fondamentali amici di famiglia, nuovi incontri.
Le vicende che ci vengono raccontate sono molto forti, a volte crude, ma fatto con una sorta di delicatezza che non le fa pesare; tranne alcune scene finali che mi hanno quasi sconvolta, mi hanno fatto rimanere senza parole. Ed è per questo che ho deciso di dare un voto abbastanza alto. 
Un romanzo capace di emozionare, di entrare in un mondo troppo ingiusto, una storia che insegna, che fa riflettere.
Il profumo delle viole, però, lascia una speranza, ovvero che a volte la'more può essere una salvezza, una forza; deve esserci sempre un po' di speranza in noi, non dobbiamo farla morire del tutto, anche quando ci sembra tutto inutile. Soprattutto, è importante ricordare e capire questi avvenimenti in modo che non si vengano più a creare.
Non si tratta di un capolavoro, ma può essere adatto anche a coloro che non voglio qualcosa di troppo crudo.
Io vi consiglio questa lettura, è importante.


La mia votazione: 
 Bello!





Benissimo! Anche per questa recensione è tutto! Sono molto contenta di avervi parlato di questo libro perchè, anche se è destinato alla scuola, merita di essere letto per la sua storia! E, non essendo conosciuto, fare un po' di pubblicità è sicuramente una cosa positiva, no? So che il mio blog non è tanto seguito e che io non ho tantissimi seguaci e commenti, però spero, nel mio piccolo, di aver dato maggiore visibilità alla storia! Cosa dirvi di più? Aspetto i vostri commenti al riguardo! Poi, se non vi andasse, ci sentiamo domani con il nuovo post! :D 
Buona serata!
Ika.

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