#7 Chi ben comincia! La strada in fondo al mare

Buon pomeriggio a tutti! Come va?
Finalmente è uscito il trailer di Nocturnal Animals! Sono troppo troppo troppo contenta! Lo aspettavo ormai da mesi! Era anche arrivato il momento, dato che il film uscirà nelle sale italiane tra 2 mesi -.- Non era ancora uscito niente! Inoltre, vorrei proprio leggermi prima il libro, ma dubito accadrà ç_ç Mi ispira così tanto come film! Spero non mi deluderà! Voi che film aspettate con ansia e trepidazione? :3 In questo periodo ne stanno uscendo tantissimi interessanti e che mi piacerebbe un sacco vedere! Che farete di bello oggi? Io niente, qui il tempo è cupissimo! Ora vi lascio al post :3 


Chi ben comincia è una rubrica a cadenza saltuaria ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri, e consiste nel condividere le prime righe o la prima pagina di un romanzo che si sta leggendo.

In questa puntata: La strada in fondo al mare di Leah Fleming








Inghilterra, aprile 1912

Erano decisamente in anticipo. In piedi in mezzo a un cumulo di valigie, borsoni e pacchi, un occhio all'orologio della torre di pietra ocra e i senti tesi a cogliere il rombo distante di un motore, l'odore del carbone che bruciava, la fuliggine e il calore che annunciassero l'arrivo in Trinity Street del treno per Londra, May Smith guardava il marciapiede che iniziava a riempirsi di viaggiatori. Alcuni avevano delle cartelle, altri semplici pacchetti: erano tutti intenti alle proprio cose. Osservò suo marito, con indosso il cappotto di tweed migliore che possedeva, di seconda mano, e il cappello di feltro, e con in braccio Ellen, infagottata nel cappottino e nella cuffietta nuovi e avvolta in uno cialle, per proteggerla dalla fredda brezza proveniente dalla brughiera che si incanalava lungo il marciapiede, gli occhi spalancati in un'espressione di diffidenza nei confronti della confusione che li circondava. I rumori nuovi da registrare erano tanti, per lei... per tutti loro: facchini che facevano sferragliare carrelli carichi di scatole, porte di vagoni che sbattevano, i fischi portati dal vento dal marciapiede di fronte. Il treno sarebbe arrivato presto. Era la corsa del attino, quella che prendevano gli uomini d'affari con i loro vestiti eleganti e le bombette, quella che portava in città i manufatti di cotone del Lancashire. Avrebbe voluto gridare come una bambina: "Indovinate dove stiamo andando? Non ci crederete mai", ma naturalmente rimase in silenzio, euforica e allo stesso tempo vergognosa del proprio entusiasmo.
Quella gente era abituata a viaggiare; al contrario di lei, tutta in ghingheri con la giacca tre quarti blu scuro, ripresa in vita e svasata sopra la lunga gonna di serge, gli stivaletti fin troppo lucidi, i capelli chiari ordinatamente raccolti sotto una paglietta nera a tesa larga. Ogni cosa che portava era funzionale, pensata per nascondere lo sporco e durare per tutto il lungo viaggio, o almeno così sperava.



Ed ecco qui la prima pagina di questo libro. Lo sto leggendo da una settimana circa e sono a buon punto. Certo, potrebbe andare meglio, ma anche molto peggio, ovviamente! Ma comunque questo non penso vi interessi molto! Il libro in questione si sta rivelando davvero interessante, con spunti per riflessioni e non. Sono contenta di aver intrapreso questa lettura, seppur non conoscessi questo libro! Voi, da questo piccolo incipit, cosa ne avete tratto? Vi ho incuriositi o credete che questo libro non faccia al caso vostro? Come sempre aspetto un vostro commentino, in modo da condividere le nostre opinioni al riguardo! Se non vi va, ci sentiamo domani, tanto c'è un nuovo post che vi aspetta! :D Buona giornata!
Ika.

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